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"LA CITTA' IDEALE"

FORUM di discussione dialogo con Fabrizio Salvadori


 

 

(Cibernetico - esperto di Psicoinformatica - membro della Commissione Internet del Collegio dei Periti Industriali di Milano)

Fabrizio Salvadori

Narra un'antica storia orientale che a un uomo, da anni alla ricerca del segreto della vita, fu detto che un pozzo possedeva la risposta a cui egli ardentemente aspirava.
Trovato il pozzo, l'uomo pose la domanda, e dalla profondita' giunse la risposta: "Vai al crocicchio del villaggio: la' troverai cio' che cerchi".
Pieno di speranza, l'uomo obbedi', ma al luogo indicato trovo' soltanto tre botteghe: una botega vendeva fili metallici, un'altra legno, e la terza pezzi di metallo. Nulla e nessuno in quei paraggi sembrava avere a che fare con la rivelazione del segreto della vita. Deluso l'uomo ritorno' al pozzo a chiedere una spiegazione. Ma il pozzo gli rispose: "Capirai in futuro". L'uomo protesto'; ma l'eco delle sue grida fu la sola risposta che ottenne. Indignato per l'inganno che gli pareva avere subito, l'uomo continuo' le sue peregrinazioni. Col passare del tempo il ricordo di questa esperienza svani', finche' una notte, mentre stava camminando alla luce della luna, il suono di un sitar (lo strumento musicale dell'oriente) attrasse la sua attenzione.
Era una musica meravigliosa, suonata con grande maestria e ispirazione.
Affascinato, l'uomo si diresse verso il suonatore; ne vide le mani che suonavano abilmente; vide il sitar; e infine grido' di gioia perche' aveva capito: il sitar era composto da fili metallici, dei pezzi di metallo e di legno come quelli che molto tempo prima aveva visto nelle tre botteghe. Ora l'indicazione del pozzo era chiara: abbiamo gia“ tutti gli elementi necessari, ma nessuno di essi ha significato finche' lo percepiamo come un frammento a se' stante; ma non appena gli elementi sono riuniti in una sintesi, emerge una nuova realta', la cui natura ci era impossibile vedere esaminando separatamente i vari frammenti. (tratto da "Crescere" di Piero Ferrucci)

Non vi puo' essere democrazia senza sintesi dei processi della vita e quindi della telematica inserita nel tessuto sociale al servizio del cittadino moderno. Con tutti i suoi limiti, certo, ma bisogna pur sempre iniziare da qualcosa; non credete?


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