PER RIMANERE ANCORA UN PO’ SULLA TERRA

E’ sempre più probabile che noi terrestri, se vogliamo sopravvivere, dovremo abituarci ad abitare in isole sospese nel cielo o galleggianti sul mare.
E’ terribile ma anche affascinante, specialmente per un architetto, dover ammettere che i progetti già esistenti a questo proposito siano da considerarsi non fantascientifici o utopici, ma realmente realizzabili. Mozzando le ali al fascino dell’impossibile e dell’inusuale, ho voluto tentare una volta ancora di stare sulla terra e progettare su basi assolutamente realistiche e concrete la mia Città Ideale (www.cittaideale.it) che deriva dal progetto di una “Città per istruirsi divertendosi” (1965), immaginato in nuvole spaziali suggerite dal mondo dell’Olimpo pagano. Movente del progetto è stata l’intenzione di diffondere la cultura, di conoscere le cose e, attraverso gli incontri, di comprendere gli altri.
La fantasia spaziale si concretizza nella sfera del “Mattamondo” (1965, cfr. disegni estratti dal progetto), ideata su un terreno a Sesto Ulteriano e poi su un altro, alla periferia di Milano.
Entrambe le iniziative svaniscono, un po’ per contrastanti normative urbanistiche, ma soprattutto per mancanza di un “qualche cosa” che potesse garantire una filosofia di vita persasi nel tempo, sopraffatta da una moltitudine sempre in aumento, dove l’individuo veniva soffocato.
Senza ancora questo “qualche cosa” la “Città Ideale” fu ripensata e scritta solo come fiaba.
Intanto che la fiaba continuava, a poco a poco quel “qualche cosa” che mancava subito saltò fuori. Saltò fuori ormai in pieno con la Telematica, con Internet e quindi con la possibilità che “ciascuno potesse dire la sua”, senza muoversi da casa.
Fu così che già il primo libretto della “Città Ideale”, iniziato come fiaba, nelle ultime pagine poteva già descrivere una realtà: realtà sempre più evidente nel secondo libro “Basta un dito” e nel terzo “Finalmente soli” che si conclude con l’evento del 3 giugno 1999 a Varese, dove in una videoconferenza in diretta, il Sindaco invece di “ordinare” “proponeva” e il cittadino senza muoversi da casa poteva partecipare, ricevere e dire.
È così che con l’ausilio determinante di Internet il progetto della “Città per istruirsi divertendosi” fu sviluppato fino a identificarsi in una vera “Città Ideale” sferica di 25.000 abitanti.
In questo progetto una struttura in acciaio e legno lamellare rotante e antisismica, energie alternative e dotazione Internet personale, offrono un’intera giornata di lavoro e svago a minima spesa, massima sicurezza e senza inquinamenti.

 

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